Michela Di Savino. L’astronauta di Locarno Festival

Ieri il nostro Andrea ha intervistato Michela Di Savino, la coordinatrice di Fotofestival. Ecco che cosa ci ha raccontato.

Cosa ti piace del tuo lavoro?

Del mio lavoro mi piace che, durante il Festival, mi sembra di essere su un’astronave e ogni tanto perdo un po’ il controllo, perché accade un problema. Però, subito, lo risolviamo, quindi mi piace perché bisogna essere pronti e reattivi a contatto con persone molto famose, quindi bisogna organizzare tutto bene. Io, infatti, mi occupo di gestire tutti i fotografi e di mandarli in giro.

Dove mostri le tue foto?

Le foto le mostriamo online sul nostro sito (www.locarnofestival.ch) e ai giornalisti. Abbiamo una lista di tutti i giornalisti acreditati al Festival e mandiamo loro tutti i giorni le più belle attorno alle 4 di pomeriggio. cosi loro le possono mettere sui magazine.

Che tipo di macchina fotografica usi?

Io personalmente uso una Canon, che durante il Festival è anche diventata sponsor, perciò nel team usiamo tutti Canon.

Che lavoro volevi fare da giovane?

Da giovane… ho sempre fatto danza, quindi avrei voluto fare la ballerina. Poi ho scoperto la fotografia ed è stato un percorso naturale che si è avviato.

Quante macchine fotografiche hai?

Ne ho  3: 2 professionali, per fare le foto e usarle insieme, perché a volte si mette un obiettivo su una e un obiettivo sul altra e si usano insieme così non li devi cambiare. Poi ne ho un una analogica.

Quanti anni hai?

Ne ho trentadue tu? – Nove –

Cosa pensi quando scatti una fotografia?

Quando scatto una foto penso a come questa possa essere diversa da quelle che possono fare gli altri, quindi se possa esprimere bene il mio punto di vista sul mondo, sulla realtà, e quindi se possa essere originale.

Lavori solo per il festival?                                                                      

Lovoro per il Locarno Festival e per diversi altri; faccio comunque un lavoro che si chiama da libera professionista e faccio foto per tanti settori diversi con clienti diversi.

Modifichi molto le tue foto?

Sì; non sono mai uguali da quando le scatti tu a quando le metti sul computer. Sono sempre ritoccate e a volte anche tanto. Non è ritoccata, come si pensa, la pelle: a  volte ci sono le  foto di alcune celebrities e alcuni VIP che sono molto ritoccate,  alzando gli zingomi, aprendo gli occhi, mettendo a posto la pelle, …  Io non faccio foto modificate così, ma mi piace molto modificare la color collection, quindi modificare tutti i colori o il contrasto per renderle un po’ più accattivanti.

Hai mai vinto dei premi per le tue foto

Sì, a Milano c’è stato un conorso di foto di moda indetto da Vogue e io insieme ad altri siamo stati selezionati per esporre le nostre foto.

Hai fotografato tu i due leopardi del Festival?

No, io personalmente non li ho fotografati, però con i fotografi ho potuto fare delle foto che riguardavano i leopardi. Mi ricordo una volta dall’alto della Cardada con il Pardo e la vista di tutta Locarno sullo sfondo. Quindi ogni tanto vengono fotografati i pardi, anche se in modo ogni volta in modo diverso.

Come si fa a fare una bella foto?

Per quanto riguarda le persone, i VIP, perciò i ritratti, una bella foto esce quando riesci innanzi tutto a sentirti in empatia con la persona che fotografi; immediatamente devi cercare di costruire quasi un’amicizia, una complicità, che non è facile. Poi si chiede alla persona di osare, di fare qualcosa di espressivo, che esprima una caratteristica della sua personalità. Dopo che si riesce a fare questo sicuramente si ha una bella foto perché comunica qualcosa, venuta fuori dal soggetto e non solo dal fotografo. A volte io uso un’idea e perciò mi preparo e porto alla persona già un’idea. Per esempio ieri, per la quarta di copertina, ho portato come idea quella delle bolle di sapone, perciò io sono andata a comprarle, ho chiesto all’attrice di posare per me come se fosse immersa nelle bolle e mi sono fatta aiutare da tre persone a soffiarle le bolle di sapone addosso.

Ricapitolando: rapporto con la persona, espressività e idea.

Sei tu che fotografi i personaggi famosi?

La nostra fotografa principali che fotografa i personaggi famosi e fa le copertine è Sabine Cattaneo. Io, quest’anno, ho avuto la fortuna di fotografare alcuni personaggi famosi, sì.

Se dovessi rappresentare il tuo lavoro con una foto, cosa decideresti di fotografare?

Attualmente mi verrebbe in mente, come ti dicevo, un’astronave… perciò credo che mi fotograferei al comando di una macchina molto grossa, su un altro pianeta, in uno scenario molto filmico, pieno di luci, di fumo… ti rende l’idea?

 

Intervista a cura di Andrea