Intervista al Team Comunicazione: Gaia, Daniela e Tahra

Oggi abbiamo incontrato il team della comunicazione nello studio televisivo allestito dal CISA per il Festival di Locarno.

Come è strutturata la vostra giornata?

Alla mattina andiamo in ufficio, vediamo quali sono gli eventi più importanti della giornata, capiamo dove andare a fare le foto, i video e cosa seguire. Giriamo per il festival. Purtroppo non abbiamo il tempo di guardare i film, però seguiamo le conferenze e facciamo le foto. La sera c’è il Red Carpet poi seguiamo il lancio della serata sul palco, i concerti e anche gli eventi che ci sono la sera.

Cosa si intende con “comunicazione”?

Il festival ha tantissimi film, ospiti e iniziative. La comunicazione è quella cosa che permette di far sapere al mondo cosa succede a Locarno, cosa sta succedono a questo festival. E quindi quello che facciamo noi è informare il più possibile le persone sull’ospite che è passato sul tappeto, che film ha vinto, chi è Carlo Chatrian (ndr. direttore artistico) e questo genere di cose.

Quali mezzi utilizzate per comunicare?

Principalmente usiamo i social media quindi facebook, instagram e twitter. Gaia (ndr. Gaia Mathieu, coordinatrice della comunicazione digitale di Locarno Festival) si occupa anche del sito internet, quindi anche delle news.

Ci sono mai stati degli imprevisti, se sì quali e come li avete gestiti?

Possiamo raccontare l’episodio con Meg Ryan.

La sera in cui Meg Ryan avrebbe dovuto sfilare sul tappeto rosso e poi fare la presentazione sul palco di Piazza Grande, ha iniziato a diluviare fortissimo e noi, che dobbiamo essere lì prima degli ospiti, per riprenderli e fargli le foto, abbiamo fatto una corsa in bici sotto la pioggia tutte e tre e simo arrivate bagnate fradice davanti a Meg Ryan. Alla fine abbiamo portato a termine il nostro lavoro. Questo è stato l’imprevisto più divertente.

Però l’avete affrontato bene!

Grazie!

Quanto è importante la comunicazione per questo festival così grande?

Se nessuno fa sapere cosa succede, se non ci sono foto, tra 10 anni come si fa a sapere cos’è successo? È importante avere tutto documentato anche per in futuro avere una memoria di quello che è successo.

E poi immaginati una chitarra che suona su un palco davanti ad un pubblico grandissimo senza amplificatore, lo sentono solo quelli in primafila.

È importante fare gli archivi, ma noi lavoriamo su internet quindi non ci sono delle cose fisiche o scritte a meno che non vengano stampate. Il nostro è un altro tipo di memoria, digitale.

Da quanto tempo lavorate al festival?

Io (ndr. Gaia Mathieu) da quattro anni e le mie colleghe da 14 giorni, hanno cominciato questa edizione del festival per aiutarmi.

Collaborerete col direttore artistico a Berlino partirete con lui?

No, non credo, a noi piace Locarno.

Che lavoro facevate prima ?

Io (ndr. Gaia Mathieu) lavoro come tradutrice e illustratrice, le mie colleghe lavorano nel marketing e nella fotografia.

Cosa ne pensate della partenza del direttore artistico?

È una grande avventura, quindi ha fatto una bella scelta coraggiosa, non è facile.

Vorreste prendere il posto del direttore artistico?

Forse tra qualche anno, ora no. Per fare quel lavoro lì ci vuole tantissima cultura di festival, non solo di cinema, bisogna avere tanta esperienza. Noi siamo giovani, quindi vogliamo avere un po’ di esperienza per poter prendere un posto come quello.

 

 

 

Intervista a cura di Nicolò, Magalí e Sofia